Acqua naturale o frizzante? Le bollicine fanno digerire ma gonfiano? Cosa scegliere- Corriere.it

2023-03-23 17:04:22 By : Ms. Cindy Wang

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Gli italiani, grandi consumatori di «minerale», hanno un rapporto di odio-amore con la frizzante: fa venire i calcoli, o la gastrite? Quali sono le false credenze e le vere risposte ai dubbi

Il 22 marzo è World Water Day, la Giornata mondiale dell’Acqua , che si celebra dal 1992. L’acqua non è solo un bene fondamentale per la vita e il Pianeta, ma anche per la nostra salute, visto che oltre la metà del corpo umano è fatto di acqua.

L’acqua frizzante e la digestione

Premesso che è sempre importante berla (QUI l’articolo su quanta acqua bisogna bere davvero) e sarebbe la bevanda da privilegiare in assoluto a discapito delle altre, ecco quali sono le differenze tra consumare acqua naturale o frizzante. Gli italiani sono grandi consumatori di acque minerali e legati da un rapporto di odio-amore per la loro versione frizzante, spesso accusata di interferire con la digestione . In realtà non c’è ragione di farla sparire dalla tavola neanche di chi soffre di disturbi gastrici: «L’anidride carbonica non è un elemento acido ma basico e non arriva ad avere effetti nella parte alta dell’apparato gastrointestinale» spiega Laura Rossi, specialista in Scienza dell’alimentazione e ricercatrice del Crea (Centro ricerche sugli alimenti e la nutrizione). «La scelta dipende solo dai gusti perché non ci sono controindicazioni per la salute nell’uso dell’acqua gassata», conferma la specialista.

La conservazione Da qualche anno esistono in commercio apparecchi che consentono di addizionare l’acqua del rubinetto. Ma produrre le bollicine in cucina può essere dannoso per la salute? «Al contrario — ricorda Rossi —. il gasatore può essere una buona soluzione». L’importante è osservare le buone regole di conservazione: se si prevede di non consumare subito l’acqua meglio usare un contenitore di vetro rispetto alla plastica (e queste ultime sarebbe buona regola sostituirle spesso). «Il problema non è tanto la scadenza, molto lunga anche per le acque imbottigliate — ricorda la specialista — ma la conservazione: non si devono tenere vicino alle fonti di calore perché il contenitore in plastica potrebbe rilasciare sostanze potenzialmente dannose».

Da qualche anno esistono in commercio apparecchi che consentono di addizionare l’acqua del rubinetto. Ma produrre le bollicine in cucina può essere dannoso per la salute?

Ci sono tre acque minerali

Liscia o effervescente, l’acqua si distingue in tre grandi gruppi , caratterizzati dal residuo fisso di minerali. La più leggera è la minimamente mineralizzata, che ha meno di 50 milligrammi di minerali per litro, ed è un’acqua quasi sterile . Se il residuo è tra 50 e 500 mmg per litro si parla di acqua oligominerale , è acqua minerale invece quella con minerali tra 500 e 1.500 mmg per litro. Oltre i 1.500 mmg si hanno le acque fortemente mineralizzate, queste ultime si distinguono dalle altre anche per il sapore più «deciso». Queste informazioni, per legge, devono essere riportate in etichetta, così come la composizione dei minerali del residuo fisso che consentono di scegliere in base alla percentuale di sodio, magnesio o calcio , per esempio.

L’acqua, neutra al naturale, quando è addizionata di anidride carbonica o di soda acquisisce un grado di alcalinità , che in teoria abbassa il livello di acidità. «In piccolo, è l’effetto del bicarbonato di sodio — ricorda Rossi — che si prende proprio per contrastare l’acidità e normalizzare il pH gastrico. Ma la percentuale di anidride carbonica contenuta in un bicchiere d’acqua è molto più bassa rispetto a quella del bicarbonato, come è evidente dal sapore, quindi l’effetto sulla digestione dell’acqua gassata è più che altro psicologico». Il gas non peggiora quindi, le condizioni di chi soffre di reflusso gastrico o di gastrite, ma ha delle responsabilità nei confronti di un sintomo fastidioso: il meteorismo . «In alcune persone può aumentare la sensazione di gonfiore dell’addome o generare piccoli crampi» ammette Laura Rossi.

In alcune diete, o per le donne in menopausa, se c’è necessità di integrare il calcio si possono scegliere acque con percentuali più alte del minerale, mentre per gli ipertesi possono essere utili acque con quantitativi di sodio minimi . «Ma si tratta sempre di percentuali bassissime — ricorda Laura Rossi —persino nelle acque più ricche di sodio siamo intorno ai 5 milligrammi per litro, anche nel caso se ne bevano 2 litri al giorno si rientra perfettamente nelle quantità raccomandate, che sono 2 grammi al giorno. Le quantità di minerali sono talmente basse che, esclusi casi davvero particolari, non hanno controindicazioni nei confronti di patologie o di farmaci assunti. Diverso è il caso delle acque aromatizzate o arricchite, diffusissime negli Stati Uniti e che ora cominciano a vedersi anche da noi. Possono contenere zuccheri , e possono quindi non andare bene per un diabetico».

Fa venire i calcoli e rovina i denti?

No. La percentuale di anidride carbonica, anche nelle acque in cui è molto elevata, non può attaccare lo smalto dei denti. Falso anche che provochi calcoli: la percentuale di calcio è minima e comunque i calcoli si formano per vie metaboliche diverse, non per accumulo. Invece è vero che l’anidride carbonica, sia naturale sia aggiunta, ha una leggera azione antimicrobica , quindi contribuisce a conservare l’acqua un po’ più a lungo. Non è vero invece che l’acqua gassata «scada» prima: la data è riportata sulle etichette, ma non c’è molta differenza con l’acqua naturale. Quello che è importate è conservarla nel modo giusto: in casa non si deve tenere vicino ai caloriferi, né sul balcone se è esposto al sole.

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